DALLA SPAGNA (SIVIGLIA) AL PORTOGALLO (OPORTO) VIA COSTA ATLANTICA
Il Marocco è stato scartato per il rischio di trovarci tutti e 3 in una foto, vestiti con una tuta arancione, in ginocchio, con dietro un tipo minaccioso vestito di nero e con scimitarra in aria…in effetti la mia proposta di viaggio lambiva il confine con l’Algeria, paese non proprio tranquillo in questo periodo.
Quindi si è optato per un viaggio più tranquillo ed al riparo da rischi “gratuiti”.
Si è deciso anche di anticipare di 40 giorni la data di partenza, rispetto agli altri anni, e quindi abbiamo fissato la data di partenza per il 2 maggio 2015, anche perché avevamo trovato dei voli Rayan Air da Bologna sia per l’andata che per il ritorno a prezzi ragionevoli.
Dopo aver prenotato i voli però, a causa del lavoro e di altri impegni familiari, non abbiamo avuto tempo da dedicare alla preparazione del viaggio e quindi abbiamo preparato le tappe, pochi giorni prima della partenza, solo in base ai km da percorrere, senza preoccuparci di verificare le altimetrie o la presenza di piste ciclabili.
Quindi arrivati al 2 maggio abbiamo raggiunto Bologna chi in auto (con le 3 bici al seguito) chi in treno, per poi ricongiungerci alle 4 del mattino in aeroporto pronti per la nuova avventura.
Arrivati alle 9.15 a Siviglia, poco distante dal ritiro bagagli, d’accordo con gli inservienti dell’aeroporto, abbiamo provveduto ad assemblare le nostre biciclette, caricare le borse sui portapacchi ed uscire dal terminal per raggiungere il centro città.
Appena usciti dal terminal siamo stati assaliti da un caldo al quale non eravamo ancora preparati: 35 gradi!!
Dopo aver tentato diverse strade per trovare quella che ci avrebbe portato a Siviglia centro, senza esito, ci siamo affidati al “Mio 505” che, dopo alcune esitazioni, sotto un sole cocente, ci ha indirizzato per una strada sterrata di campagna, in mezzo a ulivi e aranceti.
Poco dopo questo bel panorama è cambiato e ci siamo ritrovati a guardare i palazzoni della periferia di Siviglia percorrendo una strada sterrata ai cui bordi c’era una discarica a cielo aperto…dai copertoni ai divani sfondati, passando per i detriti di demolizione .
Finalmente abbiamo trovato una pista ciclabile, il cui tracciato era dipinto di verde, che ci ha fatto raggiungere agevolmente il centro e trovare l’albergo che avevamo prenotato, il tutto per un totale di 22 km dall’aeroporto.
Albergo decoroso e pulito proprio in centro con affaccio in una piazzetta con diversi bar con tavoli all’aperto dove, all’arrivo, ci prendiamo del cibo ma soprattutto delle grandi birre.
Dopo esserci rifocillati approfittiamo per andare in visita alla Cattedrale, e poi passeggiando lungo il Guadalquivir (fiume che bagna Siviglia ed unico fiume ancora navigabile in Spagna), raggiungiamo la meravigliosa Piazza di Spagna, passando per il Parco di Maria Luisa con splendidi alberi quali cedri, olmi, palme ed aranci al momento carichi di frutti. Non è irrilevante ricordare che la temperatura, al 2 maggio, raggiungeva i 39 gradi!!!
Alla sera ottima cena al ristorante “El Bacalao” dove ho mangiato 2 piatti a base di bacalao, entrami finiti al top dei bacalao che avrei piu’ volte mangiato in questo viaggio.
Ritornati in albergo ci siamo fatti una bella dormita in attesa della partenza vera al mattino.
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3 maggio- Siviglia-Huelva 106 km e 670 mt. di dislivello – quasi 7 ore di sella
Dopo abbondante colazione, sistemazione delle bici e pronti a muovere alle 9.40.
Il caldo, importante, ci fa pensare che sarà una giornata impegnativa.
Capiamo subito che non ci sono ciclabili e che quindi il nostro viaggio dovrà procedere su strade “normali” e la nostra bravura sarà ricercare strade a basso traffico automobilistico.
Appena partiti, uscendo da Siviglia, troviamo un blocco stradale per una corsa podistica e quindi un polizziotto addetto al traffico, ci dirotta verso un’altra strada che ci dice essere tranquilla e migliore di quella che avevamo scelto noi.
Sarà anche vero,però forse noi abbiamo confuso le sue indicazioni, sarà che poi non abbiamo considerato che solo in Italia le indicazioni dei cartelli stradali indicano in blu le strade “normali” ed in verde le autostrade , fatto sta che ad un certo punto, come nei migliori film polizieschi americani, abbiamo sentito dietro di noi una sirena della polizia che ci intimava di fermarci…stavamo entrando in autostrada!!!
I poliziotti, inizialmente nervosi, hanno poi capito la nostra confusione “di colori” dei cartelli stradali e ci hanno raccontato di essere stati avvisati dalla loro centrale che ci aveva “ intercettato” grazie alle telecamere poste lungo la strada.
Sono stati gentili e ci hanno indicato lo svincolo per la “statale 484” che ci avrebbe rimesso nella giusta carreggiata.
La giornata trascorre con 35/37 gradi, su strade asfaltate a bassissimo passaggio di auto, con continui saliscendi. Ci fermiamo a dare un’occhiata alla bella Almonte dove prendiamo 3 toast e 3 birre spendendo ben 4,5 € (Maurizio ha chiesto 3 volte se erano sicuri del prezzo!).
Gli ultimi 15 chilometri sono una sorpresa: continuo saliscendi su dolci colline che assomigliano molto al nostra panorama in Toscana, ulivi e pecore ed un cielo nitido.
Finiamo con “gongolante” discesa di ben 4 km ed arriviamo alle 20 di sera all’albergo che avevamo appena prenotato via “Booking.com” per strada. Serata in centro, statua illuminata di Cristobal Colon (Cristoforo Colombo)e cena in ristorante sulla strada a base di bacalao, seppie fritte, gamberi, pomodori ed 8 birre, il tutto per 52€ in 3…meglio di così.
Andiamo in albergo e percepiamo il cambiamento di clima, arriva il vento e la temperatura si abbassa.
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4 maggio 2015 Huelva-Tavira 80 km con 560 mt di dislivello e 5 ore 10 min. in sella
Dopo la solita abbondante colazione da cicloviaggiatori, recuperiamo le biciclette dal garage messo a disposizione, si procede al carico e si inizia la pedalata…oggi si raggiunge il Portogallo!
Il clima è cambiato, la temperatura si è molto abbassata (arriverei a pensare di almeno 10 gradi rispetto a ieri) e il cielo è rannuvolato. Ci vestiamo un po’ meno leggeri e si parte di buona lena.
Per tutto il giorno viaggiamo su strade asfaltate a basso traffico, costeggiano per decine e decine di km delle serre dove producono principalmente fragole, sia a terra che in altezza, ma anche svariati tipi di frutta.
Notiamo che nelle serre lavorano principalmente extracomunitari di colore e ci chiediamo quanti di questi siano in regola e quanto vengono pagati al giorno…per curare la frutta che poi arriverà sulle nostre tavole. Domande che resteranno senza risposta perché non è neppure possibile avvicinarsi a loro; il paragone con Rosarno è d’obbligo.
Arriviamo ad Ajamonte, passando per Lepe, verso le 15 con una leggera pioggerellina ed indossiamo le giacche perché tira un fastidioso vento fresco.
Per raggiungere il Portogallo dobbiamo traghettare il fiume Guadiana e raggiungere Vila Real de Santo Antonio in circa 30 minuti. In traghetto troviamo più che altro turisti inglesi, tedeschi ed un paio di italiani.
Sbarchiamo a Vila Real sotto gli occhi della polizia che valuta attentamente le persone che sbarcano e mentre chiacchieriamo tra noi per decidere quale strada prendere, siamo avvicinati da un signore italiano che ci racconta la storia della sua vita e dei motivi che lo hanno spinto ad abbandonare il lavoro di portiere d’albergo, mettersi in pensione e godersela in Portogallo. Di contro ci indica la strada, secondo lui piu’ tranquilla, per prendere la tanto decantata “ciclabile de l’Algarve”.
Attraversiamo la periferia di Vila Real, con case popolari e capannelli di giovani con cani randagi che hanno tutta l’idea di essere spacciatori di erba o altro, per il modo che hanno di guardarsi intorno nervosamente. Troviamo finalmente la tanto sospirata “ciclabile dell’Algarve” e terminiamo la pedalata a Tavira trovando alloggio in un appartamento di un complesso turistico a qualche centinaia di metri dal mare al costo di 50 € con 2 camere + servizi.
Cena a base di bacalao con cipolle e accompagnamento di sangria …alla notte il connubio ci fa svegliare più volte…
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5 maggio 2015 Tavira – Albufeira 83 km con 570 mt. di dislivello e 5 ore 33 minuti in sella
Dopo un frugale colazione, quando non la troviamo pronta …siamo un po’ pigri, si parte sotto un sole importante mediato però anche da un vento importante (ovviamente in senso avverso a noi).
Scopriamo presto, con delusione, che la famigerata “ecovia dell’Algarve” parte attraverso delle stradine sterrate in mezzo alla campagna ma poi, sempre più spesso, si butta sulla N125, principale arteria dell’Algarve, trafficata ma con uno spazio decoroso sulla dx per le biciclette.
Durante il breve passaggio su strada sterrata incontriamo il primo collega cicloviaggiatore, uno spagnolo di mezz’età che viaggia con carrellino al seguito, con il quale scambiamo poche battute al volo.
In una delle svariate salite , armeggio malamente con il cambio e malauguratamente sforzo sulla catena e …la rompo. Fossi stato da solo avrei pianto …ma con me ho il mitico meccanico Marco che in quattro e quattrotto sostituisce l’elemento rotto e ricollega la catena…sotto il sole cocente!
Sempre costeggiando il mare arriviamo a Faro, attraversiamo la città vecchia e raggiungiamo la cattedrale denominata “Se”, il tutto circondato dalle mura medioevali di stampo arabo. Scendiamo verso il porto dove ci fermiamo a mangiare qualche panino con il pomodoro ed affettato locale.
Ripartiamo al pomeriggio, approfittiamo di una stazione di servizio per lavare le biciclette, poi di un negozio di biciclette per farmi regolare il cambio e quindi riprendendo la ecovia dell’Algarve, raggiungiamo Albufeira dove troviamo riparo in un bell’appartamento a 3 km dal centro, sempre 2 camere più soggiorno a 48 euro a notte, in un complesso turistico di grande estensione con centinaia di appartamenti suddivisi in condomini che, seppur piacevoli nelle fattezze, danno l’idea della cementificazione selvaggia che ha subito la zona.
Passiamo la serata rincorsi dai “buttadentro” dei ristoranti, in una atmosfera di ferie estive dove i principali vacanzieri, in assoluto, sono inglesi ed in tutta la città si parla prevalentemente inglese.
Per la prima volta in vita mia vedo le scale mobili che portano alla spiaggia…e con questo …vado a letto.
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6 maggio 2015 Albufeira – Vila do Bispo 92 km con 1.062 mt. di dislivello e 6ore 27 minuti di sella
Partenza di buon mattino dopo aver regolato i conti con l’amministratore.
Partenza in salita…fosse mai che a tutt’oggi fossimo mai partiti in discesa… dopo diversi giri in Albufeira alla ricerca della strada che ci dovrebbe portare verso Portimao, che ci fa perdere un po’ di tempo, il navigatore (Mio 505) ci porta su stradine poco trafficate sino a raggiungere, sullo sterrato, il “cammino di Adeide” che per 15 km ci inoltra in un paesaggio di campagna attraverso diversi paesini.
Proprio in uno di questi, fermandoci a bere dell’acqua in un bar, abbiamo conosciuto 2 coppie da Londra che si sono stabilite per l’estate in Portogallo. Ci raccontano che il costo della vita, il clima e “the way of life” sono stati i motivi principali della loro scelta di trascorrere più tempo possibile in quel paradiso.
E così, chiacchiera dopo chiacchiera, li salutiamo e riprendiamo la strada sotto un solo sempre più aggressivo.
Passiamo per Lagoa e quindi dopo 37 km e 348 mt. di dislivello arriviamo a Portimao, dove ci fermiamo per assaporare dei panini con pomodoro acquistato in un negozietto durante il percorso. Altra cittadina turistica sul mare, zeppa di inglesi e di negozi turistici.
Ripartiamo alla volta di Lagos dove non ci addentriamo nel paese ma scegliamo la direzione verso Farol da Ponta de Piedade dove andiamo ad ammirare la zona dei Faraglioni sull’Oceano….che dire …solo la vista dei faraglioni ci ripaga di tutte le fatiche del viaggio, è uno spettacolo che ci assorbe più di un’ora, tra foto filmati e semplice contemplazione!
Appagati nello spirito da Ponta de Piedade ci facciamo i 27 km che si separano all’arrivo a Vila do Bispo, paesino di ca. 6mila abitanti nel Parco Nazionale Costa Sud Occidentale Alentejana .
Appena arriviamo nella piazza per trovare l’appartamento che abbiamo prenotato strada facendo in Booking.com, veniamo circondati da alcuni abitanti curiosi di sapere tutto di noi e delle nostre biciclette; non appena saputo che eravamo partiti da Siviglia abbiamo ottenuto grande rispetto e pacche sulla spalla. Marco con il suo navigatore avrebbe potuto candidarsi a sindaco!
Alla sera ottima cena in uno dei 15 (!) ristoranti del paesello, a base dell’immancabile, per me, bacalao e poi a nanne nell’ottimo appartamento “in centro”.
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7 maggio 2015 Vila do Bispo – Vila Nova de Milfontes 94 km 861 mt. di dislivello 5 ore 23 minuti in sella
Che soddisfazione grande…si inizia con 12 km di discesa a 30 all’ora senza sprecare energie, con distese di lavanda che sono una gioia per gli occhi.
Poi facciamo 5 km sul falso piano e quindi 4 km di salite al 4-5% fino a raggiungere Sao Teotonio, ai margini del Parque Natural do Sudoeste Alentejano.
In questo paese di qualche migliaio di abitanti, tutto in discesa su porfido in sassi, sotto un sole accecante ci troviamo nel bel mezzo di una bella rissa tra paesani, credo, per una questione di donne (dalle urla…).
In sintesi: intanto che scendevo giù piano con la bici vedo un uomo di circa 30 anni risalire di fretta la salita, entrare in una casa e riuscirne pochi secondi dopo con una accetta in mano! Il mio primo pensiero è che ci fosse un incendio e quell’uomo avesse preso l’accetta per sfondare una porta…invece, guardo meglio, e vedo una serie di persone affacciate all’uscio di casa e quell’uomo che brandisce l’ascia verso un altro uomo, urlando come un pazzo. Fortunatamente non erano soli ed i compagni dell’uno e dell’altro si sono parati in mezzo dividendoli e tenendoli lontani. In quel contesto, zitti zitti, ci siamo affiancati alla rissa e siamo sgattaiolati via prima di prenderci anche noi un’accetta in testa…. Per tutto il resto del giorno il nostro pensiero è andato agli effetti che il caldo fa su certe persone, già agitate di loro!!!!
Gli ultimi 30 km per arrivare a destinazione li facciamo superando lunghe salite al 5-7% per una quindicina di km, con un caldo torrido, e poi con lievi saliscendi fino a Vila Nova de Milfontes.
Serata memorabile dal punto di vista gastronomico. Il gestore dell’appartamento che abbiamo trovato sempre grazie a booking.com ci aveva indirizzato presso un altro locale molto buono, ma Marco il tecnologico ha “chiesto lumi ai suoi siti di supporto” che ci hanno indirizzato da “O PESCADOR” in rua Da Praca, locale modesto nelle fattezze, frequentato quasi esclusivamente da locali, che offre solo il pescato del giorno: Marco e Maurizio si sono pappati una orata da 1,5 kg ed io mezzo kilo di mazzancolle fritte che erano la fine del mondo, il tutto annaffiato da ottimo vinho verde (giovane e stuzzicante), prima di formaggi di capra ed immancabile sangria.
Poi siamo rientrati a piedi per digerire “il pescato del giorno”.
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8 maggio 2015 Vila Nova de Milfontes – Torres di Comporta 81 km 370 mt di dislivello 4 ore 25 minuti di sella
Dopo una veloce colazione consumata in appartamento, ancora paghi delle abbondanti libagioni della serata, inforchiamo le bici e ci dirigiamo, come primo punto intermedio, verso Porto Covo, attraversando il Parque Natural do Sudeste Alentejano.
Ci imbattiamo subito in stradine sterrate dove perfino il navigatore ha difficoltà a trovare la strada.
Per fortuna abbiamo Maurizio che inizia a seguire le tracce dei trattori usati dai contadini della zona per andare a lavorare i campi…da quel momento Maurizio viene ribattezzato Tiger Jack, lo scout navajo di Tex Willer…abbiamo dovuto fermarci con le biciclette perché a forza di ridere non riuscivamo più a pedalare!!!
Dopo varie peripezie e inversioni di marcia, riusciamo ad uscire dallo sterrato e raggiungiamo la statale N390 e poi la CM 1072, che segue il confine del Parque.
Arrivati a Porto Covo, ci facciamo l’occhio! È un paesino che si sviluppa per circa 1 km in direzione del mare, con in centro case bianche/calce, negozi di souvenir ed una bella “pastelaria” dove non possiamo non fermarci a mangiare qualche “pasteis de nata”.
Qui incontriamo James e compagna in tandem. Sono 2 inglesi che si sono trasferiti in Portogallo, vivono a Sines e quando il lavoro non li prende, viaggiano in tandem a scoprire nuovi posti. Approfittiamo della conoscenza per farci indicare quali sono le migliori strade da prendere per costeggiare l’oceano il più possibile…ovviamente facciamo parlare la nostra guida navajo che per l’occasione sfoggia un inglese ineccepibile…
Devo dire che proprio a Porto Covo, avessi la disponibilità, comprerei una casetta di fronte all’oceano. Le scogliere sono alte e scoscese, e proprio stando fermi ad ammirare le onde incontriamo Joseph che fa il poliziotto in mtb, con tanto di pisola e manette perlustra la zona senza inquinare.
Proseguiamo verso Sines, per circa 10 km, restando sempre in costa con il mare alla nostra sinistra.
Le spiagge ora cominciano ad animarsi con dei ragazzi che fanno surf (ovviamente con la muta addosso), ed io ritrovo il senso del viaggio, solo restando ad ammirare il mare, le sue onde ed i pochi surfisti che coraggiosamente affrontano il freddo oceano.
Sul senso del viaggio credo che spenderò una riflessione più tardi.
Arrivati a Sines, colpiti da un mostro di cemento che lambisce l’oceano e ne deturpa la sua bellezza (il terminal navale da dove si imbarcano le merci), su indicazioni di James, il nostro Tiger Jack ci fa prendere la N261, che in origine sarebbe un’autostrada, ma che, in assenza del denaro per finirla, il governo l’ha aperta come una strada Nazionale, con l’obiettivo di trasformarla definitivamente in autostrada non appena possibile.
Percorriamo i circa 55 km per arrivare a Torres dove, sempre con l’ausilio di booking.com, abbiamo prenotato l’unico b&b della zona, infatti una stanza con 3 letti ci costa 75 €. Per fortuna ha una bella terrazza dove possiamo stendere i panni ad asciugare e farci un antipasto di pane, pomodori ed affettato.
Alla sera andiamo a mangiare nell’unico posto disponibile …che ridere…parlavano portoghese o portoghese…le scene della cameriera per farci capire che aveva il polipo e la seppia sono indimenticabili!!!
Alla fine ceniamo con un bel fritto di pesce che ci accontenta e pareggia “l’esoso” prezzo della camera.
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9 maggio 2015 Torres – Lisbona 27 km in bici fino a Setubal (con traghetto) e poi in treno fino a Lisbona
Partenza in salita …con la voglia di fermarci presto ….
Fiancheggiamo pini marittimi e bosco fino a Troìa, dove decidiamo di addentrarci in un villaggio turistico che sbuca sull’oceano…eh si ….la voglia è tanta …e così, via scarpe calzini e maglietta ed in pantaloncini andiamo ad “assaggiare” l’oceano …………10 secondi con i piedi a mollo ci inducono a ritornare velocemente sul bagnasciuga a riscaldarci. Restiamo una mezz’oretta a gustarci l’oceano insieme ad una decina di coraggiosi che prendono il sole.
Si riparte per raggiungere la “ponta do Adoxe” dove prendiamo il traghetto che in 15 minuti ci sbarca alla “Doca do Comercio” a Setubal. Dopo un giretto per la città , decidiamo di arrivare a Lisbona direttamente in treno per poter godere di una serata + 1 giornata da dedicare alla capitale. Prima però a Marco e Maurizio vengono le voglie di mangiare le sardine e così via per il porto a cercare una taverna da pesce. Quasi per caso arriviamo al viale Jaime Rebelo, sul porto, e veniamo attratti da un gran viavai di persone all’interno del Clube Naval Setubalense …entriamo e ci sediamo; tempo di ordinare del vino e dell’acqua nell’ora successiva i camerieri hanno continuato a riempire i nostri piatti di svariati tipi di pesce fritto ed ai ferri senza che noi potessimo ordinare alcunché…una mangiata spaziale spendendo, se non ricordo male, 14 € vino e dolce compreso.
Con la pancia piena abbiamo raggiunto la stazione ferroviaria, caricate le bici abbiamo raggiunto Lisbona in un’ora o poco più.
A Lisbona, scesi dal treno al capolinea, con il navigatore, e qualche informazione per strada, abbiamo raggiunto il centro e l’albergo, pulito e carino, che avevamo prenotato per strada. Di fronte, in un garage con pompa di benzina, abbiamo pure trovato il ricovero sicuro per le nostre biciclette, a modico prezzo.
La sera ed il giorno seguente abbiamo visitato Lisbona in lungo ed in largo a piedi…Terreiro do Paço (Piazza del Commercio) ammirando il suo Arco Imperiale, la Torre di Belem con la sua mitica “pastelaria de Belem” (dove ci siamo ingozzati de pasteis de nata), la cattedrale di Lisbona, il Barrio Alto, la città vecchia con…… le sue tante strade in salita che portano a vecchi quartieri.
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11 maggio 2015 in treno da Lisbona a Sintra poi 86 km con 1.198 mt di dislivello per 6 ore e 9 minuti di sella per arrivare a Lourinha Playa Blanca
Partiamo di buon mattino, dopo aver fatto colazione in albergo (che bello trovare pronto…), e poi andiamo in bici fino alla stazione centrale per prendere il treno che ci porterà direttamente a Sintra (cittadina patrimonio Unesco) dopo circa 40 minuti.
Sintra è un comune che “contiene” 2 città (Queluz e Agualva Cacem) ed è anche una meravigliosa città di palazzi storici, sullo sfondo di verdi colline. Si sviluppa in altitudine…e noi l’abbiamo scalata in bicicletta….fino, ed oltre, il “Palacio Nacional de Sintra”.
Dopo la visita alla città ci siamo letteralmente “buttati” sulla discesa fino a valle dove, dopo alcune incertezze del navigatore (e nostre), abbiamo finalmente imboccato la strada giusta.
Strada che pero’ si è inerpicata per colline dove, in alcune salite, abbiamo dovuto abbandonare i pedali e spingere la bicicletta per arrivare in cima. Questo tratto è stato molto duro perché le salite erano lunghe ed importanti.
Nel tardo pomeriggio siamo arrivati a Lourinha Praia Blanca dove, stanchi delle molte salite e del gran caldo, abbiamo pernottato in un appartamento dove abbiamo potuto farci gli spaghetti al pomodoro, prosciutto, formaggio e pomodori di verdura…ovviamente con un bel vino tinto.
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12 maggio 2015 Lourinha – Nazare 74 km con 510 mt di dislivello e 4 ore 27 minuti in sella
Anche stamattina siamo pigri. Riusciamo a salire in bicicletta alle 10 del mattino…attardati, in verità, per recuperare qualche ora di sonno dopo la sfaticata del giorno prima, con tutte quelle salite ed un caldo “notevole”. Ci addentriamo per delle basse colline che però sono caldissime…dopo poco più di 2 ore ci fermiamo a reidratarci in un bar con 1 litro di acqua, 3 limonate e 6 toast (il tutto per ben 13 euro!).
Sarà la stanchezza del giorno prima o sarà per il gran caldo di oggi, fatto sta che quando ci fermiamo a consultare la cartina le nostre idee divergono sulla strada da fare. Per la prima volta ci animiamo un po’ tra di noi, nulla di grave ma da li capisco che ognuno di noi si aspetta qualcosa dal viaggio e stavolta abbiamo aspettative diverse.
Ben presto il buon senso prende il sopravvento e quindi si decide di comune accordo la strada da fare e quindi, all’altezza di Sao Martinho do Porto, ci dirigiamo verso l’Atlantico e viaggiamo godendoci la costa (oltre ad un gelato fronte mare) fino a Nazarè, dove troviamo riparo in un appartamento in centro.
Ancora una volta, grazie ai siti internet di Marco facciamo una cena a base di pesce fantastica, io bacalao (che devo dire non eccezionale …ma ero in astinenza!) e marco e Maurizio vanno a vongole, gamberoni e per finire un ricco risotto di pesce su pentola di rame, di cui ne fruisco le grazie pure io. Nel frattempo, fuori del locale, si è formata una coda di attesa di una decina di persone ed il saggio titolare, fa la spola tra i tavoli ed i commensali in attesa, fornendoli di cappe e qualche assaggino per invogliarli a restare….un vero commerciante.
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13 maggio 2015 Nazarè – Leiria 51 km con 553 mt di dislivello, in sella per 4 ore scarse e poi treno fino a Coimbra
Lasciata Nazarè con il suo meraviglioso passeggio lungomare ed il suo trenino a cremagliera, ci dirigiamo verso Leiria, prima costeggiamo l’Atlantico e poi abbandonando il mare dirigendoci verso l’interno. Anche oggi molto caldo e salite impegnative, ma finalmente arriviamo a Leiria, città di oltre 120mial abitanti, anche se non sembrava, con al centro uno stadio di calcio per 30 mila persone.
Lasciamo i bagagli alla stazione dei treni, occupando un bagno del bar della stazione, gentilmente offertoci dalla titolare dopo la nostra consumazione, e ripartiamo in bicicletta (scarica …un sogno!) per visitare il centro della città e rifocillarci con un paio di pastele de nata…
Alle 17 rientriamo in stazione, ricarichiamo i bagagli e prendiamo il treno per Coimbra dove abbiamo prenotato in un Hostel che si rivelerà molto carino.
Alla sera uscita per magiare “tacos e birra” intanto che ci gustiamo la semifinale di Champions League Real Madrid (dove gioca il portoghese Ronaldo) contro la nostra Juventus ….pareggiare 1-1 con accesso alla finale davanti ai portoghesi che tifavano per Ronaldo …non ha prezzo …per tutto il resto c’è mastercard!!!!
Andiamo a letto felici.
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14 maggio 2015 in treno da Coimbra a Porto
… e felici ci svegliamo la mattina anche grazie ad una buona colazione pronta.
Unico cruccio … la consapevolezza che il nostro viaggio in bicicletta è terminato…l’ultimo trasferimento abbiamo deciso di farlo in treno perché altrimenti avremmo solo un giorno da passare a Porto e sarebbe veramente un peccato non poter visitare la città, che alcuni sostengono, essere ancora più graziosa della capitale.
Il viaggio in treno ci ha permesso di vedere la costa dell’Atlantico per l’ultima volta ed ammirare …il fortissimo vento contrario che avremmo trovato se fossimo andati in bici…una cosa da paura!!!
Arriviamo a Porto in un appartamento in centro, con due camere da letto ed una ampia cucina (dove ci siamo fatti ancora gli spaghetti). Ci godiamo la città per tutta la sera ed il giorno dopo, purtroppo per visitare la città dobbiamo rinunciare alla visita ad una cantina di vino Porto …lo abbiamo solo comperato nei negozi.
Devo dire che Porto mi è piaciuta molto, forse anche più di Lisbona, perché più racchiusa e coccola. Unico neo della città? Prima di partire alla volta dell’aeroporto (raggiungibile con metropolitana di superficie) siamo passati per “casa” per prendere bagagli e biciclette…dalla mia mancava la ruota davanti…il ladruncolo non è riuscito a rubare le biciclette perché erano legate tra loro con diversi tipi di lucchetti e quindi ha pensato bene di fregarsi la mia ruota perché era l’unica che non aveva i freni a disco…mi sono fatto circa 3 km a piedi, con bagagli caricati sulla bici, tenendola alta sul davanti e facendo finta di non sentire i commenti delle persone che mi incrociavano!!! Vabbè …dopo anni di viaggi in bicicletta anch’io ho dato il mio contributo alla causa dei ladri…pazienza.
Il viaggio è stato meraviglioso, in un paese ospitale e generoso, povero ma con grande dignità. Chi volesse andare tenga conto (cosa che noi non abbiamo fatto per mancanza di tempo per organizzare) delle altimetrie che si incontrano e del gran caldo che già si fa sentire i primi giorni di maggio…
Questo viaggio, vuoi anche perché per la prima volta abbiamo avuto pareri discordi (ma sereni) sulla strada da prendere (in realtà non era tanto la strada da prendere di per se ma decidere se allungare per vedere qualcosa oppure correre per rispettare delle tappe “sommariamente” costruite), mi ha fatto riflettere sul fatto che ogni persona che intraprende un viaggio, sia pure con modalità diverse, ha nella sua testa delle aspettative che possono anche essere non concordi con gli altri.
Quindi ci sono viaggiatori solitari, viaggiatori in compagnia (che si sanno adattare o meno…e da qui possono nascere i problemi seri), viaggiatori che vivono il viaggio come una sfida con se stessi (quanti km ho fatto! quanto dislivello…), viaggiatori che intraprendono un viaggio per “scoprire” cose nuove, chi si fissa un obiettivo da raggiungere, il viaggiatore che vuole incontrare nuove persone …..e chissà quanti altri “tipi” di viaggiatori…
Mi sono chiesto che tipo di viaggiatore in bicicletta sono io. Bene…sono sicuramente il secondo tipo della “lista” e cioè un viaggiatore che ama condividere il viaggio con qualcuno che mi sia simile nelle aspettative, mi piace “scoprire” nuovi luoghi e “scoprire “ nuove persone, stili di vita diversi…insomma, per sintetizzare, sono un viaggiatore curioso…devo ammettere però che guardo anche il contachilometri e l’altimetria (un po’ di sfida con se stessi), però non è il mio obiettivo principale.
In questi anni ho avuto la fortuna di viaggiare in bicicletta con Marco che mi è molto simile nelle aspettative e successivamente anche con Maurizio, trovando immediatamente l’intesa tra di noi.
questo mi fa ben sperare che …ci siano ancora molti viaggi nel nostro futuro …i sogni ci sono!
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COMMENTI
paola
Scritto il 12 Marzo 2018
ciao, parto tra un mese in solitaria per questo viaggio da siviglia a lisbona. Hai per caso tracce gps? soprattutto come mi consigli di uscire da siviglia? cari saluti
Stefano X Betta
Scritto il 21 Marzo 2017
Ciao Betta, scusami, vedo solo ora. In effetti in agosto credo troverai un caldo “importante” ed un sacco di gente nella costa delll’Algarve. In ogni caso, se decidete di farlo, avvisami che cerco di trovare le cartine he abbiamo usato, così risparmi qualche soldo. Al rientro me le rimanderai, casomai. Di molto buono è’ che i prezzi in Portogallo sono accessibili, anche se immagino dei rincari nel periodo delle ferie. Non so cosa avete già fatto ma se ti serve qualche idea…sono a disposizione. Ciao, torchiostefano@hotmail.com
Betta
Scritto il 03 Marzo 2017
Ciao, interessante il tuo diario… quali cartine avete usato? Strade ciclabili o a basso traffico?noi vorremmo farlo Ad Agosto ma leggendo delle temperature di maggio , non mi sembra il periodo migliore …
Pino Manicone
Scritto il 13 Novembre 2015
Stiamo pensando di fare questo viaggio per il prossimo maggio e naturalmente ci stiamo mettendo a lavoro. Pensavamo di partire da Faro per fare l’algarve ma la tua idea di partenza da Siviglia mi sembra ottima e fattibile. Può essere una delle soluzioni praticabili. Puoi inviarmi le tracce gps del tuo percorso, cosi comincio a studiarmelo. Il mio indirizzo mail pino.manicone61@gmail.com Grazie infinite e Buone Pedalate
Pino Manicone
Scritto il 13 Novembre 2015
Stiamo pensando di fare questo viaggio per il prossimo maggio e naturalmente ci stiamo mettendo a lavoro. Pensavamo di partire da Faro per fare l’algarve ma la tua idea di partenza da Siviglia mi sembra ottima e fattibile. Può essere una delle soluzioni praticabili. Puoi inviarmi le tracce gps del tuo percorso, cosi comincio a studiarmelo. Il mio indirizzo mail pino.manicone61@gmail.com Grazie infinite e Buone Pedalate
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MAURO
Scritto il 13 Gennaio 2019
Ciao a tutti! Ho in mente a Settembre di fare Faro-Lisbona in bici. Volevo capire chi l’ha fatto se può indirizzarmi sulle strade da fare. Volevo fare Lisbona-Oporto in precedenza ma da Lisbona sembra ci siano strade pericolose da quello che vedo su google map. MI farebbe piacere ricevere il vostro aiuto! GRAZIE! aussietramp@gmail.com